Cammini storici in Lunigiana, occorre fare squadra

Nota della Sezione CAI sui cammini storici in Lunigiana, allegata agli atti della tavola rotonda “Una storia da protagonista: Pontremoli al centro della cultura del libro e crocevia di strade storiche” del 10 Luglio 2023

Negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento dei cammini storici nel nostro territorio; se in passato c’era la sola Via Francigena ad attraversare la Lunigiana dalla Cisa ad Aulla, oggi abbiamo una varietà di itinerari, più o meno famosi, come la Via del Volto Santo, la Via Marchesana, la Via degli Abati, Via dei Monti, il Cammino di Francesco. Se un’associazione come il CAI non può che accogliere con entusiasmo questo interesse per l’attività escursionistica, deve però anche farsi carico di constatare criticità oggettive presenti e rendersi disponibile, grazie alla pluriennale esperienza e il riconoscimento a livello regionale e nazionale del suo ruolo tecnico, a migliorare i percorsi e offrire soluzioni per una migliore fruibilità.

Gli operatori turistici del territorio ci riferiscono periodicamente tutte le problematiche inerenti alla scarsa segnaletica e manutenzione assente in alcune tappe lunigianesi della Via del Volto Santo, esistente e promossa a livello turistico da alcuni anni, ma che, nonostante sia stata oggetto di cospicui finanziamenti, non è riconosciuta ufficialmente dalla Regione in quanto priva dei più elementari requisiti per ottenere lo status di “cammino storico regionale”

Purtroppo dobbiamo sempre portare ad esempio questo bellissimo percorso, paesaggisticamente più interessante e variegato della Via Francigena, perché qui troviamo tutte le criticità che rischiano di rendere inutili tutti gli sforzi fatti fino ad oggi:

  • Mancanza di una segnaletica omogenea e a norma su tutto il percorso
  • Mancanza di un piano di manutenzione ordinaria
  • Mancanza di un’offerta per la ricettività dedicata sia pubblica che privata

La nostra Sezione e tutte le Sezioni della Lunigiana si sono offerte per risolvere, nel limite delle loro competenze capacità, le problematiche dovute a precedenti mancanze di conoscenza in materia e di coordinamento fra gli enti pubblici. A questo scopo abbiamo presentato un progetto di rigenerazione di comunità, insieme all’Associazione Operatori Turistici della Lunigiana e al Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che è ancora in attesa di finanziamento.

Crediamo che se veramente si crede nello sviluppo del turismo lento e sostenibile, legato ai cammini storici, soprattutto connessi alla rete sentieristica e all’offerta ricettiva ed esperienzale del territorio sia necessaria una concertazione e una coordinazione fra enti pubblici, CAI ed operatori turistici, dove ciascun portatore di interesse porti e metta a disposizione le sue conoscenze e capacità per evitare gli errori fatti in passato.